LA CHIESA DI SAN CRISPINO IN PORANA
LA CHIESA DI SAN CRISPINO IN PORANA
La chiesa di Porana, dedicata a San Crispino Vescovo di Pavia, appartiene al neogotico lombardo e riproduce le caratteristiche salienti dello stile di questo periodo: archi acuti, volte a crociera con costoloni, contrafforti, abbondanza di vetrate colorate, guglie, pinnacoli…
La facciata è suddivisa in tre scomparti da due lesene. Nel settore centrale vi è il portale d’accesso, sopra il quale è stata posta, nel primo dopoguerra, una lapide marmorea a forma di pergamena in memoria dei poranesi caduti in guerra, sormontata da due angeli che reggono una croce, il tutto in materiale bronzeo. Sovrasta il tutto un grande rosone in vetro colorato.
Nei settori laterali si notano due strette ed oblunghe finestre archiacute.
La parte superiore della facciata esterna è ornata da una decorazione in cotto ad archetti pensili e caricata da cinque piccole guglie di semplice fattura geometrica e che si ripetono, sempre in numero di cinque, anche lungo i lati dell’edificio.
Il settore murario laterale della chiesa è scandito da possenti contrafforti intervallati, nella navata laterale, da finestre archiacute e, nel corpo centrale, da piccoli rosoni in vetro multicolore. Anche le finestre archiacute presentano una decorazione particolare policroma data da fiori gialli vitrei a sei petali.
L’interno della chiesa di San Crispino è maestoso e ricorda lo stile basilicale, con archi gotici e volte a crociera sapientemente decorati. Percorrendo la navata centrale si giunge nella zona absidale, illuminata dalla luce resa tenue e soffusa dai vetri colorati delle cinque feritoie.
Al centro del presbiterio si trova l’altare maggiore su cui è collocata una edicola aurata nella quale è posta la statua di Cristo. Anche nell’edicola si riconosce lo stile neogotico che invade l’ambiente: i caratteristici archi acuti sono sorretti da colonnine tortili e decorati internamente da piccoli archetti pensili.
Alla destra dell’altare maggiore si trova la sacrestia, che mette in comunicazione la chiesa con la casa canonica, tramite la torre campanaria. A sinistra, invece, troviamo la tribuna alla quale la famiglia Meroni, fino a non molti anni fa, deteneva il privilegio di accedere direttamente dal giardino della villa.
Degno di nota è anche il pulpito, completamente ligneo e provvisto di scaletta a chiocciola alla quale si accede dalla sacrestia. Il legno, eccellentemente intagliato, riproduce immagini sacre che lo impreziosiscono ulteriormente: la zona intagliata, divisa in tre scomparti da colonnine tortili, presenta al centro Mosè con le Tavole della Legge, a destra S. Pietro e a sinistra San Crispino. Alla sommità del pulpito è effigiata la colomba aurata della pace. Il pavimento, in mosaico genovese, appartiene al vecchio edificio sacro ed è ancora visibile in sacrestia, mentre sull’altare è stato ricoperto in epoca recente da una pavimentazione moderna.
Negli altari laterali sono collocati due dipinti ad olio di chiara ispirazione romantica nazarena, raffiguranti rispettivamente S. Paolo (a destra) e la Madonna (a sinistra), opera di F. Canella, realizzati nel 1863 su commissione del Grattoni.
La chiesa è pure dotata di un confessionale ligneo e di un fonte battesimale di forma ottagonale, sempre ligneo e finemente intagliato, al cui centro è raffigurato il Battesimo di Cristo.
Ai lati del portale, internamente alla chiesa, alcune lapidi in marmo nero con epigrafi aurate ricordano le sepolture di membri di casa Grattoni, raccolte in un avello posto al di sotto della pavimentazione centrale.